Newsletter Gynepraio Gennaio 2021
SONO SOLO CANZONETTE
Lo so che le canzoni in italiano distraggono dalla lettura della newsletter però, dai, avete fatto le scuole alte: potete salvare la playlist e ascoltarla in un altro momento.
"Silvia lo sai" è una delle canzoni che mi commuovono di più al mondo, e Luca Carboni uno dei migliori parolieri italiani viventi. Se avete occasione, nel documentario "33 giri" che trovate su Sky Arte c'è un episodio dedicato a lui e all'album del 1987 che conteneva questo pezzo.
"Per Elisa" vinse Sanremo nel 1981 ma, contrariamente a quanto pontificava Morgan nella prima edizione di X Factor, non parla d'eroina bensì d'amore e dipendenza. Alice ha smentito questa interpretazione ma poi ha democraticamente autorizzato tutti a trovarvi ciò che desiderano: brava Alice, anche io sono della teoria del fate un po' quel che volete, purché mi si lasci in pace.
Tutto questo preambolo per dirvi che il tema della dipendenza da eroina è caldo come non mai e che la mia recensione del documentario "Sanpa" è disponibile.
PICCOLE COSE E GRANDI COSE
la mia stupida gerarchia delle gioie
La mia regola, spiegavo alla psicologa, è:
grandi gioie --> si raccontano ma, mi raccomando, con virginale modestia che la sfiga e l'invidia degli déi stanno sempre dietro l'angolo
piccole gioie --> restano segrete e si condividono solo se graziose, instagrammabili, ma sempre con moderazione
Perché mai dovrei sbattere in faccia agli altri, che magari sono tristi e hanno il diritto di esserlo, le mie stupide microfelicità? A che serve tutto questo show-off? Cosa se ne fanno loro, del mio avocado che germoglia, delle mie 9 ore di sonno filate, del pezzo di Dusty Springfield alla radio?
Tutto nasce da un clamoroso malinteso: che condividere la gioia serva a far gioire gli altri. Io dicevo: "se non sono capace di vibrare per la tua focaccia finalmente ben lievitata, perché mai dovresti tu gioire del mio parcheggio trovato sotto casa? Forse che la tua gioia diventa mia e mi rallegra un lunedì grigio?" La mia giornata svolterà se la FIVET della mia amica va a buon fine, o se lo spot del mio fidanzato vince ai Leoni di Cannes. Voglio fasti e splendori, la tua focaccia non mi smuove niente.
Il principio dei vasi comunicanti non funziona perché il senso di condividere le gioie non è donarle: l'obiettivo è mostrare agli altri che è possibile ricercare e scovare la gioia nella propria vita, prenderne atto, provare gratitudine e approfittare a piene mani del suo effetto benefico.
In altre parole, insegnare loro a curarsi emotivamente, divenendo più stabili e -ebbene sì- mentalmente più sani: in un periodo in cui le gioie macro sono fuori dalla nostra portata, non ci si può permettere di sottovalutare quelle micro.
Da quando domino questo meccanismo, ho affinato il mio talento: sgamo i felicioni, le Pollyanne del web, la positività tossica lontano un miglio. Ma d'altro canto, riconosco le persone che gioiscono in modo autentico e prendo esempio da loro. Ecco quattro nomi al volo: Maddalena (diversità e maternità), Elisa (bambini e intrattenimento), Michela (economia e famiglia) e Valentina (cultura e #3fattidioggi). Gioitene tutti.
IL MIO PRIMO CORSO
sempre sul blogging, perchè una cosa so fare
Il 6 febbraio 2021 dalle 10 alle 13 si terrà “Blogging 101”: un corso in diretta streaming destinato a piccoli imprenditori e professionisti della comunicazione realizzato per Zandegù, pensato a chi ha un business o un progetto imprenditoriale e vorrebbe rafforzare la propria presenza online attraverso un blog.
L'obiettivo è imparare a progettare e curare un corporate blog in modo che esso alimenti il piano editoriale, che potrà quasi vivere di rendita.
Non è necessario aver letto e studiato il mio manuale "From the blog" ma costituisce sicuramente un plus padroneggiarlo. Oltre alla sessione in streaming, è prevista 1 ora di Q&A in data 15 febbraio e, naturalmente, tutta la mia strabordante simpatia.
LE DIRETTE DEL 2020
così ci si rende conto se sono simpatica o no
DONARE COME ABITUDINE
privilegio economico e valori famigliari
Giulia Blasi, in un'intervista di qualche mese fa pubblicata in concomitanza con l'uscita di "Rivoluzione Z. Diventare adulti migliori con il femminismo", affermava che nella sua esperienza di divulgatrice, la nozione più difficile da argomentare è quella di privilegio. Quasi tutti abbiamo una visione parziale della nostra esistenza, non siamo in grado di percepirci come parte di una categoria e quindi non ci rendiamo conto dei benefici dei quali godiamo senza averli meritati o conquistati. Quando fai notare a una persona -un soggetto come tutti, dotato del suo bel bagaglio di problemi- che la sua condizione è comunque privilegiata, questa persona si sente attaccata, impoverita, quasi privata del suo status di individuo-con-le-sue-gatte-da-pelare.
Prendere atto del privilegio è utile, ma per portare questa consapevolezza a un livello superiore occorre donare (denaro, ma anche tempo ed energie): non basta a fare ammenda -perché spesso il privilegio è casuale e non costituisce colpa- ma è un modo attivo di opporvisi.
Penso che la differenza la faccia anche l'educazione: la mia famiglia, ad esempio, non ha mai avuto l'abitudine di destinare denaro o tempo a persone o cause. Eppure mio padre era sindacalista e iscritto PC (quindi PDS, infine DS ma Renziano no, quello mai), non era avaro né parco, i miei genitori avevano viaggiato moltissimo soprattutto nei Paesi in via di sviluppo: sapevo di essere una bambina fortunata, ma la parola privilegio ricordava troppo le stirpi aristocratiche perché si potesse usare in casa mia.
Ho cominciato a donare solo quando sono diventata economicamente indipendente: da 10 anni pago gli studi a una bambina senegalese tramite Renken Onlus. Ho optato per questa causa per motivi puramente affettivi, ma la scelta ha acquistato un senso perché richiama i miei privilegi più evidenti: quello economico, quello geografico e quello "cromatico".
Donare ha un valore politico: forse la ragazzina di Malika è più istruita, ma io sicuramente sono più umana.
RECAP DEI CODICI SCONTO ATTIVI
se vi va, sostenete i brand che sostengono Gynepraio