Newsletter Gynepraio Marzo 2021
SONO SOLO CANZONETTE
Madame è spettacolare, inutile che lo dica, ancora di più se consideriamo che ha 19 anni. Stacco, flashback alla primavera 2001: ultimo anno di liceo, studiavo latino e greco, pregavo che non uscisse fisica alla terza prova (sarebbe uscito, ovvio), fumavo Camel light convinta che facessero tossire meno delle Marlboro Light, frequentavo uno bellissimo che per il mio compleanno mi aveva regalato una Barbie. Ero secchiona, non sapevo cosa fare del futuro. Sono davvero contenta che ci siano ragazze di 19 anni capaci di essere se stesse e fare interviste come queste.
Parlo dei 19 anni ma non è che nella primavera 2012, ai tempi di Goodbye Kiss dei Kasebian, fossi messa molto meglio: amavo scriteriatamente uno che però stava con un'altra (l'avrebbe lasciata quasi due anni dopo), cambiavo lavoro e dopo una settimana realizzavo in quale orrido cul-de-sac ero capitata (ci sarei rimasta 5 anni, praticamente l'avrei arredato), andavo da un'iridologa che mi suggeriva di bere un po' meno. Io seguivo il suo consiglio e come parte integrante di questa disintossicazione dall'amore e dall'alcol pianificavo un viaggio in India.
Insomma, una dice la pandemia è brutta ma vi invito a non sublimare il passato.
PRENDERE L'INIZIATIVA
femminismo e manifestazione del desiderio
Ho finito di leggere "Stai zitta!" di Michela Murgia e mi sono soffermata a lungo sul capitolo intitolato "Era solo un complimento!" che affronta le attenzioni non desiderate e le strategie elaborate nel tempo dalle donne per schermirsi e incassarle.
Già qualche anno fa avevo scritto della mia perplessità dinanzi al fatto che, a mio parere, ricevevo dagli uomini meno attenzioni di quanto ci si potrebbe aspettare per una donna della mia età. Ma dopo tanto tempo credo di esserne venuta a capo: nelle dinamiche sentimentali -con sconosciuti e non- io sono soggetto desiderante e lo sono sempre stata. Da quando alle medie cercavo sulla guida telefonica SIP il numero di uno di 3B per proporgli di vedere Jurassic Park al cinema Politeama di Chivasso fino a quando ho scritto al padre di mio figlio per chiedergli se ci saremmo mai rivisti. Un tempo ero candida, poi ci ho costruito sopra una sovrastruttura autoironica, ma posso dire con sicurezza non c'è mai stato niente di passivo o supino in me, niente di consenziente e men che mai di paziente. Non so chi ringraziare per questo, ma che liberazione capirlo.
"Volere è potere, dice il proverbio, ma alle donne si lascia credere che il loro potere sia invece quello di essere volute. È un inganno: desiderare ti rende soggetto attivo e ti educa a scegliere, invece che a essere scelta. Chi desidera comanda". Dire sempre "desiderami" a mai "ti desidero" è un cammino di de-formazione, perché chi può solo essere desiderabile sacrificherà la propria forma per prendere quella che pensa sarà più desiderata, condannandosi a esistere solo come conseguenza dello sguardo di altri."
Per acquistare "Stai zitta", clicca sulla foto
PARLARE IN PUBBLICO E NELLE STORIES
sto valutando di tenere un corso
Seguendo alcuni clienti ho compreso che esporre il viso nelle Stories e in video è un grande ostacolo: anche per persone disinibite, competenti e sicure di sé.
Vorrei creare un percorso formativo di 3 ore per un gruppo di 5 persone, dove insegnare un metodo e qualche trucco per sviluppare a fine corso un gruppo di Stories parlate e personali.
Ho pensato di proporre questa prima edizione al prezzo agevolato di 40 € per le persone iscritte alla newsletter.
I destinatari ideali sono persone che "devono" o che "sentono di dovere" promuovere tramite contenuti video parlati brevi o lunghi un business, un progetto, una onlus. Attraverso questa edizione "sperimentale" vorrei mettere a punto un prodotto da proporre su larga scala e a prezzi più importanti, e contemporaneamente guadagnare qualche "evangelist" disposto a parlarne (positivamente, speriamo!) nel proprio network. Se vi interessa fare parte di questo microgruppo sperimentale, basta mandare un'email schiacciando questo bottone rosa maialino.
VEDERE IL CAMBIAMENTO
Una cosa che mi ha regalato questo lockdown
Che le scuole dell'infanzia sono state chiuse a lungo lo sapete, vero? Dall'inizio di marzo -perché c'è stata anche una maestra positiva, eh sì- cerco di lavorare e prendermi cura di mio figlio, insieme a suo padre e alla televisione.
Tuttavia, a un anno di distanza dal primo lockdown, ho visto in Elia alcuni cambiamenti che mi hanno resa incredibilmente felice, e che mi hanno sostenuta nei (numerosissimi) momenti di frustrazione e lamentela. In due parole? È cresciuto.
Rimane solo a lungo, inventa storie, costruisce scenari. A volte entro nella sua stanza per vedere come sta, e cosa fa, e mi chiede di andarmene, come se stessi mettendo il piede in un territorio non mio. Questa cosa mi riempie d'orgoglio, mi commuove.
Un'altra cosa emozionante è vedere i suoi balzi da canguro: nel giro di pochi giorni ha imparato ad andare in bici e a vestirsi tutto da solo. Osservare la sua crescita è come guardare un documentario in timelapse: due settimane fa scarabocchiava con i pastelli a cera rossi e blu dicendomi che era un cielo infuocato da un asteroide, e domenica ha disegnato Batman con il simbolo del pipistrello su fondo giallo.
Mi ha fatto ripensare ad alcune cose che scrivevo quattro anni fa: essere genitori è un privilegio, anche se spesso ne parlo come se fossi un dovere, una responsabilità. Forse quando dormivo 4 ore a notte ed ero disidratata dall'allattamento generavo pensieri migliori. Una dice che merda la pandemia ma non è che non avessimo mai sofferto prima.
UN PO' DI DIRETTE INTERESSANTI
clicca sulle immagini per recuperarle
Ho scritto poco, male, senza autentico entusiasmo. Ho in bozza un post sull'intelligenza artificiale, uno sul gioco, una posta del cuore. Stanno lì, vedremo. Però ho letto mille libri e dialogato con persone interessanti su temi che mi interessano, va bene così, Valeria, dai, non ti buttare giù.
LAVORO, PASSIVE INCOME E COSE SIMILI
la postazione di lavoro mobile che ha convinto il mondo
Quando dicevo che producevo pensieri più intensi quando non dormivo ed ero angosciata, ero seria. Però dai, i post di pubblica utilità sono ancora capace di scriverli. Quello sulla mia postazione di lavoro mobile, quella da cui lavoro or'ora, è piaciuto un sacco a tutti: lo potete leggere cliccando sull'immagine a fianco.
Ma siccome sono una drogata di lavoro, ho fatto anche una vetrina Amazon interamente dedicata alla produttività.
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