Newsletter Marzo 2022
SONO SOLO CANZONETTE
una miniplaylist da ascoltare mentre si legge
Cos'è successo in questo mese? Sono stata allegra e nostalgica, ho letto libri a grappoli e compiuto quarant'anni, Michele ed io abbiamo preso una decisione importante, mio figlio ha imparato a leggere le lettere tutte attaccate e ogni volta che passiamo in un certo punto della città compita TORO MERDA a voce altissima.
C'è stata la prima edizione di Bite Market, che è andata benone e ho pensato che mio papà ne sarebbe stato contento. Questa newsletter parla di genitori e nostalgia, e pertanto ha una playlist al sapore di miele e sigarette.
QUATTRO ANNI SENZA MIO PAPÀ
cosa mi manca di lui, più di tutto
Il 6 aprile ricorre il quarto anniversario della morte di mio padre. Lo penso spessissimo, ogni giorno e più volte al giorno, vedendo oggetti o luoghi che mi fanno pensare a lui, mangiando cibi o leggendo passi di libri.
Mio papà, l'ho detto in molte occasioni, era una persona difficile che, di questo sono certa, non aveva paura di niente. Non so perché, oltre a* fascist*. malsopportasse alcune categorie umane e professionali (architett*, vegetarian*, psicolog*) che erano però i protagonist* delle sue gag più esilaranti.
Gli piacevano poche cose e pochissime persone, e ha voluto bene solo a due miei fidanzati: l'Andrea di Varese (che dopo i fatti narrati in questo post non ha mai più nominato, neanche per insultarlo) e Michele.
Le sue raccomandazioni, prima di morire, sono state:
1) lascia il lavoro da dipendente e fai ciò che piace a te
2) sposalo
3) tieni d'occhio tua madre
Gli premeva che io mi mantenessi al di sopra di una linea igienica di benessere che avevamo tacitamente concordato: voti decenti, massimo dieci sigarette al giorno, comportamento dignitoso, presentati a cena, rispondi gentilmente. Se era garantito questo standard (e se era di buon umore), sapeva anche essere una gran persona: zero moralismi, proibizionismi, gelosia.
Anche perché, va detto, non avevamo un gran dialogo: la maggior parte del tempo appariva piuttosto assorbito dai fatti propri.
Però aveva una caratteristica speciale, un quid scintillante che ho cercato incessantemente nelle persone della mia vita: l'ascolto retroattivo. Aveva un terzo orecchio e un piccolo magazzino nella sua memoria nel quale intuiva e registrava i miei desideri, che poi, secondo un suo calendario assolutamente imperscrutabile, realizzava a sorpresa.
Associo tale peculiare mix di non-tempismo e imprevedibilità ad alcuni momenti magici, in cui mi sono sentita la figlia più amata del mondo, e per questo mi manca.
PERSONE CHE NON MI PIACCIONO
ma lo capisco sempre troppo tardi
Negli ultimi anni abbiamo assistito a una certa normalizzazione della vulnerabilità, che, al netto della mia indole guerriera di cui mi scuso anticipatamente, è una condizione normale e per certi versi anche amabile.
Da quando ho riconosciuto quanto può essere fastidioso il mio eccesso di combattività, mi sforzo tantissimo di non aggredire chi fatica a riconoscere il proprio valore.
Insomma, cerco di non afferrarl* per le spalle urlando "Sveglia, forza, se presti il fianco e ti mostri così debole verrà uno orrido sciacallo ad approfittare della tua debolezza e ti prosciugherà! Chi dovrebbe prendere le tue difese se non proprio e unicamente tu? Adesso cortesemente ti rimbocchi le maniche e ci ripigliamm tutt chell ch'è nuostro". Ecco come suona, più o meno, un mio discorso di rianimazione estrema. Vi auguro che non vi tocchi mai sentirne uno.
Mentre io mi sto sforzando di contenermi, sto assistendo all'avanzata de* fint* deboli: persone che mettono le mani avanti denunciando la propria insicurezza e scarsa autostima. Penso lo facciano per risultare, diciamo, più "relatable". Salvo poi rizzare il capo come cobra e staccarti la testa mostrando la loro vera essenza: con una spavalderia, un ego, una pienezza di sé che, viste le premesse iniziali, mai gli avresti attribuito. A me fanno sinceramente paura.
Secondo me ne conoscete almeno 3 o 4 anche voi, adesso che vi ho spiegato il loro trucchetto però non cascateci più.
QUALCOSA CAMUFFATO DA AMORE
un memoir molto doloroso
TRIGGER WARNING: VIOLENZA PSICOLOGICA SUI BAMBINI
È la storia autobiografica di Galia Oz, che denuncia le violenze verbali, psicologiche e fisiche subite dal padre, il celebratissimo scrittore israeliano Amos Oz scomparso nel 2018. Si tratta di un'opera controversa, che ha ulteriormente inasprito il rapporto tra l'autrice e il resto della famiglia, che non riconosce nella descrizione di Galia l'uomo che hanno amato. Ne emerge il ritratto di un narcisista dai forti tratti sadici, che manifesta solo entro le mura domestiche per mantenere il rispetto della comunità: inizialmente il kibbutz in cui la famiglia ha vissuto molti anni, ma anche il mondo politico e culturale in cui lo scrittore godeva di grande prestigio.
Oltre a raccogliere i ricordi personali di Galia Oz, questo libro racchiude interventi di filosofi e specialisti dell'età evolutiva che, indipendentemente dalla veridicità delle accuse contenute, servono a contestualizzare ed estendere la riflessione sui maltrattamenti psicologici in famiglia e sulla pedagogia nera.
Con un linguaggio molto semplice (è autrice di moltissimi libri per l'infanzia, purtroppo mai tradotti in italiano) Galia Oz tocca punti molto dolenti: la pervasività della paura e le sue manifestazioni fisiche, le sofisticate forme di manipolazione e gaslighting che ha subito, il bisogno di "separare" la condotta domestica di suo padre dal suo valore artistico-letterario senza chiamare in causa il boicottaggio.
BITE MARKET
è in arrivo la prossima edizione
Ehi, grazie a chi è venuto alla prima edizione. Il secondo appuntamento con Bite Market sarà domenica 10 aprile dalle 10 alle 18, sempre dentro il circolo Jigeenyi, che si occuperà anche della caffetteria. Come al solito, non occorre prenotarsi ma solo presentarsi munit* di Green Pass e voglia di comprare.
Le postazioni sono tutte piene, ma stiamo lavorando a un'edizione estiva più grande: a proposito, se possedete o conoscete location capienti disposte a ospitarci me le segnalate per favore?
Nella foto, Clara ed io che cerchiamo di capire la composizione di un capo con la sola imposizione delle mani.
DUE ARTICOLI RECENTI CHE VALE LA PENA RECUPERARE
Dai che forse riesco a scrivere ancora!
DUE PEZZI STORICI CHE POTREBBERO PIACERTI
In passato scrivevo spesso cose molto utili