Newsletter Gynepraio Marzo 2019
SONO SOLO CANZONETTE
Ho riascoltato mille volte "To love somebody" dopo la cena di Natale 2015, in cui insieme ad altre 3 coppie di amici abbiamo scoperto di essere tutti in attesa di un bambino. Fu molto ridicolo, io pensavo di arrivare col notizione-bomba e invece una di queste mie amiche aspettava addirittura due gemelle quindi ciao, la mia monogravidanza è diventata subito poca cosa. Comunque quella sera vedemmo uno spot argentino della Coca-Cola e per me quella canzone è diventata il segno dei tempi che cambiano.
Ascoltavo un sacco "Coprifuoco" l'anno scorso durante le peregrinazioni da e per l'ospedale dov'era ricoverato mio padre: lo considero uno dei testi italiani più belli degli ultimi 10 anni (io poi sono sapiosexual, Vasco Brondi mi fa sangue).
SIATE GENTILI: SEMBRERETE SUBITO PIÙ INTELLIGENTI
non è mia, è di Ester Viola
Due settimana fa una vicina di casa mi ha aggredita dalla finestra, in pieno giorno, sostenendo che mentre parcheggiavo in retro ho toccato plurime volte il muso della sua auto. Non contenta, è pure scesa in strada e mi ha ammansito una ramanzina infinita dicendo che addirittura i miei colpi erano così forti che l'avevo spostata: cosa evidentemente impossibile, visto che c'era mio figlio nel sedile posteriore e di sicuro non mi metto a speronare le auto con un bambino a bordo (posto che io sia il tipo di persona che sperona le auto, in generale intendo). Infine, si è presa il numero della mia targa -nonostante io le abbia fatto notare che la sua auto non aveva niente, cosa da prontamente documentata con fotografie in alta definizione- e nel giro di pochi giorni ha fatto denuncia di sinistro all'assicurazione.
Quando penso al tipo di persona che non voglio diventare, io penso esattamente a quella signora. Che dopo un attacco di rabbia (magari giustificata, eh, io che ne so com'è andata la sua giornata o cos'ha visto dalla finestra o se nella sua vita precedente era la vittima di un incidente automobilistico) avrebbe potuto constatare la vuotezza di questo sentimento, soprattutto in assenza di conseguenze evidenti per la sua preziosa Panda del 2013. Invece no, ha deciso di mettere in piedi un meccanismo complesso, burocraticamente pachidermico, sostanzialmente solo per rompermi i coglioni e costringermi a passare mezz'ora al telefono con una (maleducatissima) impiegata del servizio clienti della mia (poverissima) compagnia di assicurazione online.
Lasciar andare è un arte, e non significa non provare rabbia, sopportare a oltranza o essere maestri zen, ma solo riconoscere e decidere volontariamente che certi sentimenti, passata la buriana emozionale, vanno dimenticati.
Ci sono imprese più importanti, battaglie più nobili, sfide più emozionanti dei braccio di ferro inutili.
L'unico aspetto positivo di questa faccenda è che per calmarmi (perché sì, ha questo straordinario e inspiegabile potere) mi sono riletta per la duecentesima volta "This is Water" di David Foster Wallace e l'ho ritrovato bellissimo come la prima volta. Se non l'avete mai letto, questa è l'occasione.
PERIOD. END OF SENTENCE
il cortometraggio che ha vinto l'Oscar
Dopo la Giornata Internazionale della Donna vale la pena di vedere questi 25 minuti di documentario che raccontano la nascita di una fabbrica di assorbenti usa e getta low-cost in India. La storia è quella delle fondatrici, del loro riscatto economico, dell'opera di educazione (poco sessuale ma molto sanitaria) che svolgono sul territorio, del legame tra comodità ed emancipazione che noi tendiamo a dare per scontato.
Dalle Occidentali, il ciclo mestruale è percepito come un doloroso handicap o un fastidio del quale si farebbe a meno. Ma per le donne delle comunità rurali dell'India, prive degli strumenti sanitari basilari per conviverci, è un problema invalidante: significa restare relegate in casa, non poter andare a scuola o a lavorare. "Period" è una bella iniezione di relativismo culturale che consiglio a tutti, anche perché lo trovate gratuitamente su Netflix.
(Mentre le donne indiane familiarizzano con gli assorbenti usa e getta -che per noi sembrano praticamente materassi- e accedono al piacere della comodità, noi occidentali reduci da Fridays for Future potremmo spostarci su altri strumenti più eco-friendly tipo la coppetta mestruale. Io la uso da un anno e mezzo, ne ho provate tre e per ora la migliore è questa. Visto il costo, secondo me vale comunque la pena di darle una chance).
LA FESTA DEL PAPÀ
una zeppola e via
Non voglio schiacciarvi l'anima e lo sterno parlando degli enormi passi avanti che sto facendo con la psicologa sul conto di mio padre: diciamo solo che la settimana scorsa ho detto a voce alta una cosa molto importante e ho definito una delle rabbie (sì, perché sono molte) che provo nei suoi confronti. Anche se non c'è più, anche se mi piacerebbe lasciarla andare, questa rabbia, come suggerivo alla vicina di casa poco sopra.
Non voglio prosciugarvi la joie de vivre con questi racconti, ma dirvi un'altra cosa più importante: io trovo che i papà siano davvero migliorati rispetto alla mia generazione. Siamo indietro rispetto ad altri Paesi, dove la parità di genere agevola la sovrapposizione dei ruoli genitoriali fino a una quasi totale interscambiabilità. Esistono sacche di disagio, ignoranza e povertà dove ancora i padri sono assenti, disinteressati, padroni, violenti.
Ma per la limitata esperienza che ho, un tempo come figlia e poi come mamma, sempre all'interno di un contesto medio-borghese, nessuno dei papà che conosco presenta le giganti lacune che ho ravvisato nel mio e in tanti altri padri degli anni '80.
Quindi ecco, io credo che le cose si stiano smuovendo e che stiano accadendo cose importanti. Stavo quasi per cantare vittoria, ma poi mi sono imbattuta in questo thread su Twitter e capisco che la strada è ancora molto, molto lunga.
PROSSIME PRESENTAZIONI DI "SE TU LO VUOI"
Una sola data, ma figa
-Milano: presso Mare Culturale Urbano di via Gabetti 15, il 24 marzo (mio compleanno!) alle 19 durante il Festival delle Birrette insieme a Stella Pulpo di Memorie di una Vagina: tutte le info qui oppure nelle Stories in evidenza sul mio profilo Instagram.
Come sempre, sarà possibile acquistare il romanzo in loco, ma se volete portarvi avanti potete farlo a questi link.
I 3 MIEI ULTIMI POST (+ UNO VECCHIOTTO)
clicca sulle immagini per leggerli
CORTILIA
un nuovo progetto che mi rende felice
Mi piace essere coinvolta (e pagata, ovvio) per lavorare con un brand che mi piace e in cui credo.
Dopo anni di fedeltà a Cortilia, sono diventata un loro ambassador: il che significa che per qualche mese cercherò strade nuove e creative per raccontare:
-come funziona questo servizio di consegna della spesa a domicilio
-in quali modi può migliorare la qualità dell'alimentazione e, in senso ampio, della vita.
In più occasioni mi è stato chiesto come mi organizzo con un lavoro full time, un bambino piccolo, le attività extra lavorative: di primo acchito faccio la falsa modesta piemontese raccontando un aneddoto a caso in cui risulto particolarmente rincoglionita. Tutte storie vere, eh! Ad esempio mercoledì sono andata a prendere mio figlio a scuola mentre avevamo già concordato che sarebbe andato suo padre: quando sono arrivata lì e ho capito l'accaduto, ho percepito lo sguardo di compatimento delle maestre che scuotevano impercettibilmente la testa.
Poi, dopo aver offerto questa nota di colore, dico la verità: per essere organizzata delego tutto ciò che non è essenziale o che non amo fare. Ricevere a domicilio il mio fabbisogno settimanale di ortofrutta e altri prodotti freschi locali di alta qualità senza imballi superflui significa concretamente:
-risparmiare 2 ore del mio tempo extralavorativo
-assicurarmi la base per cucinare e sfamare decentemente tutta la famiglia
-agevolare il mio passaggio a uno stile alimentare (quasi) vegetariano
Ci saranno altre occasioni per approfondire il servizio, ma se volete fare una prova ecco subito un incentivo: con il codice GYNEPRAIO fino al 14 aprile avrete uno sconto di 10 euro su un acquisto minimo di 39 euro.
Il mio consiglio è di utilizzarlo per una spesa "test", assortita con alimenti di diverso tipo, per valutarne la qualità e decidere se passare ad un abbonamento settimanale come quello che ho io. Fatemi sapere come vi trovate!
SONDAGGIO INFORMALE
parlare di vestiti: ha senso?
Grazie fin da ora se vorrete rispondermi:
-quali informazioni ricercate tra gli influencer del mondo fashion e non riuscite a reperire?
-ci sono persone che, in rete, offrono concretamente dei consigli di stile e risultano credibili?
-io sarei credibile nel ruolo di "persona che offre consigli di stile"?
Tranquilli tutti, non voglio fare la fashion blogger: sto solo pensando a un progetto per il quale avrei bisogno di ispirazione e opinioni eterogenee. Grazie!