Newsletter Gynepraio Aprile 2019
SONO SOLO CANZONETTE
C'è questo pezzo dei Len, un gruppo canadese dei quali non ho mai più sentito parlare, che si intitola "Steal my sunshine". Se avete tempo, alla fine della lettura, andate a vedere su Youtube il video: è girato in Florida durante un meraviglioso tardo pomeriggio d'estate. Per me questa canzone racconta il lato bello dell'America.
"La legge di Murphy" di Cimini è la nuova canzone favorita di Elia: a me piace perché è un pezzo che avrebbe potuto scrivere Rino Gaetano. A mio figlio invece piace perché il protagonista gira per il mondo vestito da banana, come la mia amica Giulia nella foto profilo di Tinder.
LA DISABILITA'
vivere in una bolla, e altre scoperte recenti
Il 13 aprile sono andata alla libreria Binaria a sentire Valentina Tomirotti che presentava il suo memoir. Per chi non la conosce, è una mia coetanea mantovana che convive con la displasia diatrofica, una malattia congenita che ha ostacolato la crescita dei suoi arti e l'ha costretta in sedia a rotelle. Valentina è stata imprenditrice, è giornalista e si occupa di comunicazione. Mentre lavorava ha trovato tempo per posare per delle foto boudoir, aprire un blog, prendere la patente e scrivere per Mondadori un libro intitolato "Un altro (d)anno".
Io lo sto leggendo con calma, complice il fatto che, non avendo una vera e propria trama, può essere affrontato a piccole tranches.
Valentina non desidera essere additata come "persona che ce l'ha fatta nonostante tutto", non le interessa che la sua forza venga continuamente lodata o che la sua disabilità sia così chiacchierata da essere identificata con lei.
Credo che in questo momento le interessi soprattutto vendere paccate di copie del suo libro, e non posso che esserle vicina in questa legittima aspirazione.
Durante la sua presentazione c'erano nel pubblico dei ragazzi disabili, alcuni giovani, altri meno. Alcuni camminavano, altri erano in sedia a rotelle. Erano tutti attenti, curiosi, partecipi. C'erano silenzio, mani alzate, molti sorrisi.
Quando è stato il momento di fare domande, non c'è stato bisogno di pungolare nessuno. A una affermazione di Valentina, un ragazzo l'ha contestata con garbo (tra l'altro con un peculiare mix di umiltà e di acume per il quale gli ho fatto i complimenti a fine serata, e io non faccio mai queste cose).
Mi è bastata un'ora e mezza di presentazione per rendermi conto che la bolla in cui vivo non contempla difficoltà fisica, malfunzionamenti, dolore cronico. Quando ne sono stata toccata, cioè durante la malattia di mio padre, non vedevo l'ora che finisse, che uscisse da quella terra di mezzo fatta di sofferenza, dipendenza, spersonalizzazione.
Non credo di avere mai mancato di rispetto a un disabile o aver pensato che le barriere architettoniche non vadano abbattute o idiozie simili, ma la verità è che non so niente delle sue difficoltà. Né emotive, né pratiche: usare un bagno pubblico, sostenere un esame, trovare lavoro, innamorarsi.
Continuo a saperne molto poco e la mia empatia ha un disperato bisogno di essere allenata: ma dopo quella presentazione ho concluso che l'unico modo per uscire dalla bolla è, appunto, uscire dalla bolla. Cioè esporsi volontariamente, in maniera crescente e progressiva, a sempre maggiori iniezioni di "differenza": per empatizzare con essa, abbracciarla, considerarla un dato di fatto o, meglio ancora, un valore aggiunto. Ci sono individui portati, per scelta o vocazione, a esporsi personalmente per agevolare questo percorso di avvicinamento.
Valentina Tomirotti è una di essi.
FESTA DELLA MAMMA
un biglietto bello e pronto da stampare
Visto che ci risentiremo dopo la festa della mamma, sparo subito le mie cartucce. Per scrivere un messaggio affettuoso alla vostra ma anche alle altre mamme che vi circondano, potete scaricare la (non mia e pertanto bellissima) grafica qui a fianco da questo link: è di un rosa cipria bellissimo! Basta stamparla (=farla stampare) su cartoncino, rifilarla (=farla rifilare), piegarla a metà e scriverci dentro un messaggio tipo "grazie mamma per essere stata irremovibile e avermi impedito di fare il piercing al labbro, non come la mamma di Valeria Fioretta che le ha detto Vai ed esprimiti e lei infatti adesso ha un buco in mezzo al mento".
LAVORARE MENO
l'articolo più convincente che abbia mai letto in merito
Non ho mai nascosto il fatto che io desidero lavorare meno. Amerei anche guadagnare di più, vincere premi e riconoscimenti, avere un ufficio all'ultimo piano pieno di lampade Foscarini e candele Dyptique: ma più di tutto, vorrei avere del tempo libero.
Uno dei pochi articoli che secondo me spiegano questo bisogno l'ho trovato su Medium un po' di giorni fa: l'ha scritto un tizio americano che sospetto essere un guru della produttività, uno di quelli che segnalerei per pubblicità ingannevole o, alternativamente, manderei in catena di montaggio qualche mese per vedere di nascosto l'effetto che fa.
Però devo ammettere che è scritto con una chiarezza dolorosa e schiacciante. L'autore porta ad esempio le attività sportive intensive ma brevi: è a sessione conclusa che avvengono le reazioni chimiche più preziose, che il fisico continua a bruciare e rigenerarsi! Analogamente, è lontano dal monitor che arrivano le idee brillanti perché le connessioni cerebrali migliori (la definizione che i neurologi danno di creatività) si generano quando la mente non è a diretto contatto con il problema che deve risolvere.
Questo implica lavorare senza distrarsi e approfittare delle prime ore del mattino, quelle in cui la mente è più ricettiva e tagliente. L'autore, portando la propria esperienza, dice My mind is laser at this time of day: il che, per una morning person come me, è vero due volte.
L'autore e il metodo che descrive non promettono niente tranne buone performance intellettuali e una qualità della vita complessivamente migliore.
Quindi, visto che mi è stato spesso chiesto di cosa parlo con la coach, ecco la risposta: cerco di capire come lavorare poche ore al giorno per dedicare il resto della giornata ad attività che mi rendono felice e fertilizzano la mia mente, affinché le ore lavorative siano più proficue e la mia famiglia sia più felice.
Lo so, è durissima.
PROSSIME PRESENTAZIONI DI "SE TU LO VUOI"
Una sola data, ma figa
-Brescia: presso il Creative-Cables Store di via Vittorio Emanuele II 9 maggio alle ore 19:00
-Parma: presso il festival "Scintille" che si terrà il 18 maggio alle 17.00.
I relativi eventi Facebook con tutti i dettagli saranno condivisi a breve: come sempre, sarà possibile acquistare il romanzo in loco, ma se volete portarvi avanti potete farlo a questi link.
I MIEI 4 ULTIMI POST
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VITAMINA
una bella partnership in anteprima per gli iscritti
Spero si sia capito che -finché posso permettermelo, s'intende- lavoro con i brand che mi piacciono. In questo caso faccio un esperimento pazzo perché dopo anni di fedeltà a Equilibra, l'azienda per cui ho lavorato e che consiglio caldamente a tutti (sebbene non me l'abbiano mai chiesto né mi abbiano mai pagato per farlo) ho testato un altro marchio. Si tratta di Vitamina, che trovate su Instagram come @takevitamina.
Complice un momento di stanchezza inenarrabile, ho fatto il loro test per comporre il kit di integratori che fa al caso mio.
Questo è il primo valore aggiunto di Vitamina: proporre contemporaneamente 4 prodotti, sicuramente non in conflitto tra loro e tendenzialmente sinergici, finalizzati all'effetto desiderato. In assenza di un prescrittore (il farmacista, ad esempio), quando si tratta di integratori si fanno spesso dei cocktail non dico nocivi, ma sicuramente non funzionali: seguendo i consigli di Vitamina, si evitano interazioni indesiderate. Nel mio caso, si tratta di magnesio, vitamine del gruppo B, vitamina D e ananas.
Il secondo beneficio è che questi prodotti arrivano a casa in un kit della durata di 1 mese esatto: per 30 giorni non dovete comprare niente e potete così concentrarvi sul task importante (=assumere regolarmente i prodotti).
Il terzo plus riguarda l'origine: sono integratori italiani e certificati dal Ministero della Salute.
L'ultimo è il prezzo: si parte da 6 euro fino a un massimo di 14 euro a flacone. Insomma, difficilmente il kit mensile viene a costare più di 50 euro.
Vi invito fin da subito a fare il test per determinare il mix e acquistarlo col 20% di sconto con il codice GYNEPRAIO20
Si tratterà di una collaborazione di lungo periodo e spiegherò con maggiore dettaglio l'approccio "olistico" che ho adottato contro la stanchezza e che grazie a Dio sta funzionando. Ma per intanto, il codice è già valido!
IL SONDAGGIO SUI VESTITI
risultati e rielaborazioni
Riassumo il risultato del sondaggio dell'altra volta: sì, potrei parlare di stile, shopping e abbigliamento purché con leggerezza e senza troppe marchette (in realtà ci ho già provato!)
Queste ultima sembrano essere diventate il motivo di abbandono di molte influencer un tempo amate e ora ridotte a strumenti di marketing nelle mani delle multinazionali. A fare la differenza tra "ti credo, sei affidabile" e "no, hai rotto il cazzo venduta di merda" pare sia un mix di quantità (non si deve esagerare) e stile (che può rendere interessante anche un contenuto palesemente sponsorizzato).
Mi ha fatto riflettere la questione della quantità: sembra che un po' di marchette siano accettabili, ma non troppe.
Penso sia perché molte influencer hanno acquistato notorietà scrivendo spontaneamente, ma l'abitudine a "donare" riflessioni e consigli a titolo gratuito è andata scomparendo per essere rimpiazzata da meri contenuti sponsorizzati. Dove si collochi la linea di demarcazione tra accettabile e "too much", purtroppo non è chiaro perché dipende dalla sensibilità delle singole lettrici. Se ci sono altri contributi in merito, li ascolto molto volentieri!