Due canzoni dance, una freschissima -e a mio parere riuscitissima nonostante gli autori- del 2023 e una del 1997. Del resto la disco si ascolta d’estate, il 2 settembre mi pare già fuori luogo.
Nei primi 6 mesi del 2023 sono ingrassata. Non molti chili, ma sufficienti a farmi comprare abiti larghi e guardarmi con un filo di disgusto mentre per lavoro devo fare delle foto in cui si vedono parti di pelle. Ho cercato le ragioni di questo aumento in qualche errore comportamentale: ho rallentato con l’allenamento? Ho ecceduto col sale? Forse l’alimentazione vegetariana mi ha portato ad assumere troppi grassi? Se la stessa cosa fosse accaduta a un’amica, probabilmente non lo avrei notato e avrei comunque ridimensionato la gravità del problema, arrivando addirittura a mettere in dubbio che una simile inezia se lo meriti, questo status di “problema.”
Ma siccome è accaduto a me, non sono disposta a prenderla con leggerezza. Mi sono ripetuta mille volte mantieni la calma Valeria, in fondo non è niente di che, soprattutto guai a te se te ne lamenti sui social dove hai passato anni a cercare di essere saggia, smart e pure woke. Non rovinarti la reputazione tirando fuori un first world problem così trito e ritrito.
Sempre in questi 6 mesi ho speso oltre 1200€ in estetica “di base”: parrucchiere, cerette, unghie, skincare e cosmetici. La proiezione del secondo semestre va ben oltre, visto che a settembre ho previsto un intervento di medicina estetica. Ipotizzo, per dicembre, di superare 3000€. Non so se sia giusto condividere questi numeri: a me sembrano una cifra enorme, ma poi ho pensato che le mie abitudini di consumo non sono quelle di una beauty addict che salta dentro e fuori dai saloni di bellezza, ma probabilmente riflettono la media nazionale. Tra l’altro, come diceva un vecchio spot, guardate il risultato: non sono bella né impeccabile. Se sono depilata ho i capelli bianchi, se ho le mèches perfette ho le unghie sfaldate, se ho i piedi lisci sono piena di brufoli.
La cosa che più mi fa soffrire di questa situazione, oltre alla spesa, è che non riesco a tirarmene fuori e neppure lo voglio. Io non voglio essere pelosa, non voglio avere le rughe, i capelli grigi e le mani da carrettiere. La maggior parte delle donne che escono dal loop del curarsi a tutti i costi affermano di avvertire sollievo, senso di liberazione, libertà. Io, le poche volte in cui ho tentato, ho provato solo disagio. Non mi sento me stessa.
Non voglio liberarmi di peli, capelli grigi e calli perché ci tengo a essere bella, oppure perché mi hanno educata a ritenerli fuori luogo? Ho paura che il mio compagno smetterebbe di desiderarmi? E se fosse lui a mollare le redini, mi piacerebbe ancora? Confesso che tutte le risposte che ho ricevuto finora, leggendo la posizione di attiviste e militanti, ma anche parlando con donne a me vicine che hanno scelto di abbracciare la naturalità -qualunque cosa ciò significhi-, non sono state soddisfacenti. Sono aperta e sinceramente interessata a qualsiasi opinione: nei commenti qui sotto questo pezzo, via email in risposta alla newsletter, su Instagram.
Elemental, l’ultimo film di animazione Disney, racconta di un mondo in cui vivono creature appartenenti ai 4 elementi: acqua, terra, aria e fuoco. Tutto gira attorno all’amore tra Wade -creatura d’acqua, ragazzone cuor contento privilegiato- ed Ember -creatura del fuoco, immigrata di seconda generazione appartenente a una minoranza-, che rappresentano la perfetta polarizzazione degli opposti per la loro estrazione sociale e la capacità di neutralizzarsi a vicenda.
Ciò che mi è piaciuto di più è il ribaltamento degli stereotipi “emotivi” di genere: Ember è irascibile e rigida, mentre Wade è possibilista ed emotivo. Mentre lei è circondata da una coppia genitoriale supertradizionale, lui ha alle spalle una famiglia allargata, queer, ad alto supporto. Piangere e commuoversi per pura empatia, forse perché è fatto d’acqua, per Wade è un valore e ci tiene quindi a insegnarlo a Ember, promuovendone i benefici. Insomma, nulla da togliere a La Sirenetta (di cui peraltro conosco e canto ogni scena a memoria), ma mi sembra un personaggio un po’ più rotondo rispetto al principe Eric.
*ovviamente “Elemental” è un flop senza precedenti nella storia di Pixar, lo sapete che nemo propheta in patria.
Siccome gli esperti mi dicono che dovrei valorizzare meglio le cose che faccio, ecco due audiocontenuti cui ho partecipato recentemente. Quello di Rame dura giusto il tempo di una passeggiata, o di scaricare la lavastoviglie. Quello di Mamme a Nudo potrebbe andare bene per una corsetta di 5 km o per stirare una lavatrice.
Ci sarà tempo per i reminder ma questa è la prima chiamata alle armi per chi vuole vendere: le candidature sono aperte! Bite Market è un evento aperto al pubblico in cui persone private, come te e me, svuotano l’armadio per creare posto e guadagnare un po’. Di solito è un momento divertente, altamente socializzante e, per chi è bravə o fortunatə, anche remunerativo. Per candidarti e riservare una postazione, clicca sul pulsante
Visto il successo della prima edizione, ho fissato altre due date del workshop di contabilità personale e famigliare: una pre-vacanze, per partire coscienziosə, e una post ferie, per tornare nei ranghi. La formula e il prezzo sono gli stessi dell’altra volta: un’oretta a 20€, che include il template da compilare.
Ho scelto l’orario serale che si è rivelato quello più apprezzato. A proposito, se vuoi leggere l’opinione di chi ha partecipato, le trovate alla tab “recensioni”. Per prenotare o regalare un posto, i workshop sono qui!
Oggetti specifici: gioire fuori porta
Ogni mese propongo 4 oggetti nati per una specifica funzione, che mi piacciono e che ho comprato. Il plus è che se hai domande, posso anche rispondere con cognizione di causa! Link affiliati, ma anche autofinanziati.
Quaderno delle vacanze per adulti: per dare senso ad attese, code e tempi morti.
Borraccia: questa è carina, effetto mat e in molti colori.
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Riflessioni su vecchiaia e maturità
Il pregio di avere un blog da 10 anni è apprezzare come per certi versi sono cambiata e per certi altri niente affatto.
Film con bravə attorə, che sono pure attempatə
Anziani in biblioteca, che tenerezza
Le nostre anime di notte, e l’amore maturo
Chissà se ci saranno i creators over 50
Progetti editoriali
Un altro modo di mostrare apprezzamento per il mio lavoro è fruire dei prodotti editoriali che ho pubblicato e da cui ricavo alcune royalties.
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Grazie per essere arrivatə fin qui, ci troviamo a luglio ma non ne sono sicurissima perché potrei avere troppo caldo per ragionare.
Valeria
In tutti i luoghi e tutti i laghi
Vorrei essere un tipo misterioso, conturbante e sfuggente, ma la verità è che mi trovi in 3 secondi e ovunque.
Ciao Valeria, la realtà è che ultimamente ci stanno un attimo bombardando sul piacersi. Piacersi piacersi piacersi a tutti i costi. Io rivendico il diritto di fare quello che voglio per sentirmi bella, quindi sì, spendo per le ciglia finte e per la manicure perché mi piaccio di più. Spendo per la palestra e spendo per i trattamenti perché amo prendermi cura di me e mi piace sentirmi bella. Non per farmi vedere bella al vicino o alla gente che cammina per strada, ma per sentirmi bella io. Può sembrare un discorso superficiale probabilmente, ma non mi interessa. Non ho bisogno di non radermi o di mostrare fieramente i peli sotto le ascelle (per me horror) per poter dire di essere femminista. Io sono femminista in quello che faccio, non in quello che esteticamente sono o in quello che tu vedi su di me. Ci sono giorni in cui mi piaccio e giorni in cui mi piaccio meno perché sono umana, non ne faccio una malattia dell'accettazione forzata.