Il silenzio è dolo - Cose che ho imparato da Nazzi
Ho ascoltato 2 anni di "Indagini" in 2 mesi.
ORGOGLIOSAMENTE TARDIVA
Considerato che ho approcciato la saga di Harry Potter 17 anni dopo l’uscita dell’ultimo libro, nel caso di Indagini sono stata praticamente una saetta: neanche 2 anni dal primo episodio.
Fare la pioniera trendsetter non mi importa più, invece dire quello che penso sì. Mi sono accorta che, tutte le volte in cui arrivo in anticipo (non mi riferisco in particolare modo ai prodotti culturali, ma ai fenomeni in generale) non traggo particolari benefici da questo primato: al contrario, quando giungo con i miei tempi, mi gusto il viaggio e la mèta. Produco pensieri, ne conservo ricordi più forti e -da autrice e creator- arrivo a comprendere quel prodotto in modo profondo e professionale.
Se siete come me, orgogliosamente tardivə, sappiate che è una serie audio de Il Post in cui il giornalista Stefano Nazzi racconta un celebre fatto di cronaca italiana mettendo in evidenza il trattamento che la giustizia, i media e l’opinione pubblica hanno riservato ai suoi protagonisti.
Tanto per cominciare, sapete chi -nonostante l’imparzialissimo trattamento giornalistico di Nazzi- esce sempre, sempre, sempre male da qualsiasi puntata? Ve lo dico io:
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