La newsletter di Gynepraio

La newsletter di Gynepraio

Share this post

La newsletter di Gynepraio
La newsletter di Gynepraio
La sindrome di Fioretta - dai miei DM

La sindrome di Fioretta - dai miei DM

I direct come strumento di speculazione filosofica

mar 18, 2025
∙ A pagamento
18

Share this post

La newsletter di Gynepraio
La newsletter di Gynepraio
La sindrome di Fioretta - dai miei DM
Condividi

Bimba del customer service

Io sono accanita sostenitrice del customer service perché è l’elemento capace di fare la differenza in qualsiasi servizio o prodotto. Per una persona come me, sotto la voce customer service rientra anche:

  • rispondere alle domande (Dove hai comprato il seggiolone di tuo figlio? Come si chiamava quel libro sull’accoppiamento degli scimpanzé che avevi menzionato nel 2019?)

  • rispondere alle critiche o alle richieste di approfondimento, se non mi fanno troppo incazzare o non sono pretestuose

  • incamerare gli input, le richieste, i suggerimenti che a volte diventano conversazioni lunghe, infarcite di messaggi vocali, link e screenshot

Queste attività sono faticose e time consuming: io capisco chi blocca messaggi e commenti. Non posso dire che a me piaccia sempre rispondere, ma penso che, analogamente a quanto accade con le app di incontro, una base statistica ampia sia fondamentale per avere risultati validi e interessanti: occorre intavolare un gran numero di conversazioni “così così” per tirare fuori delle perle profondamente significative. Ho partecipato a due dibattiti che hanno pungolato le mie facoltà cognitive, dando forma a idee alle quali non avevo mai dato la dignità di riflessioni.

Natural beauty (da una conversazione con M.R.)

Gli interventi di medicina estetica (d’ora in poi, per brevità: punturine) si stanno diffondendo anche tra creators e influencers non sospettə. Persone non così apparentemente interessate al (o dipendenti dal) proprio aspetto fisico, e che quindi non avrebbero una particolare necessità professionale di mostrarsi più bellə o giovani. In altri casi, si tratta addirittura di persone che predicano la body neutrality, che promuovono naturalezza, spontaneità e autoaccettazione. Queste persone non dichiarano quasi mai il ricorso all’acido ialuronico o al botox (sebbene sia evidente) ma non credo che, nella loro mente, si tratti di un atto di incoerenza: la medicina estetica è una prassi ormai talmente normalizzata da essere considerata una forma di cosmesi deluxe, tipo comprare una crema all’oro di La Prairie.

Osservando la natura di tutti gli interventi estetici che si sono diffusi negli ultimi anni, e che io stessa faccio, trovo che non servano propriamente a essere “più bellə”: non ti cambiano, non ti rendono realmente diversə rispetto allə te stessə di prima. Mi sembra che vadano più nella direzione di

Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni

Iscriviti a La newsletter di Gynepraio per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.

Already a paid subscriber? Accedi
© 2025 Valeria Fioretta
Privacy ∙ Condizioni ∙ Notifica di raccolta
Inizia a scrivere.Scarica l'app
Substack è la casa della grande cultura

Condividi