🎵 SONO SOLO CANZONETTE 🎵
Se vuoi ascoltare una playlist durante la lettura, clicca sul pulsante blu. Una canzone che ti spinge a metterti in poltrona sul terrazzo (ad avercelo, ça va sans dire) e una che ti spinge ad accovacciarti in posizione fetale sotto al tavolo: la sintesi degli opposti è un talento che va appreso e coltivato su tutti i fronti.
IL GIUSTO TEMPO, IL TEMPO LIBERO
Nell’ultima newsletter di Tlon ho trovato le parole con cui Shirley Jackson descrive il suo rapporto con i piatti da lavare.
E rieccomi qui a lavare i piatti. Se fossi una casalinga appena decente comincerei a lavarli a un’ora specifica del mattino, debitamente munita di grembiule, competente e ben equipaggiata, anziché accumularli nella bacinella mentre le mie vicine, come senza dubbio il resto del mondo, sono impegnate in qualche gioiosa attività, magari friggere ciambelle o far volare l’aquilone insieme ai figli. Tre volte al giorno, sette giorni alla settimana, e quante diavolo di settimane all’anno?
Mio Dio, ma parla di me! Da settimane il lavoro domestico spiccio e la logistica familiare ricadono interamente sulle mie spalle: dico “Ricadono”, perché il loro peso psicologico mi ha davvero modificato la postura. Venerdì, mentre asciugavo i coperchi ho iniziato a piangere domandandomi se la mia vita sarebbe stata sempre così, fino al mattino in cui mi sarei svegliata sotto i cipressi con la sensazione di aver sprecato un’esistenza intera (sì, tragifico molto).
Negli stessi giorni ho letto Dopo il Lavoro di H.Hester e N.Srnicek, edito anch’esso da Tlon1: un (solidissimo) saggio dedicato alla lotta per il tempo libero, alla cui traduzione ha collaborato anche
. La due verità più scottanti emergono già nelle primissime pagine.Una mia concittadina del 1850 ed io dedichiamo alle faccende di casa lo stesso tempo: differiscono il “mix” dei lavori che svolgiamo e gli strumenti di cui ci serviamo, ma il monte ore è uguale. A cambiare è la casa: possiedo una lavatrice e non vado più al lavatoio comunale, ma rispetto alla mia progenitrice ho bagni, pavimenti e molti più vestiti. Sono diversi anche gli standard igienici e sociali: un tavolo allora ritenuto pulito oggi sarebbe considerato un lurido ricettacolo di germi, e mi frutterebbe la riprovazione di amicə e parentə. Se propinassi a mio figlio un pasto del 1850, probabilmente, finirei nel mirino dei Servizi Sociali.
Glə stessə scienziatə che hanno mandato Armstrong sulla Luna e trovato una soluzione alla disfunzione erettile, non si si sono presi la briga di brevettare la lavastoviglie che si svuota da sé. A difesa di questə ingegnerə va detto che la componente umana, nei lavori domestici e di cura, sarà difficilmente azzerabile: ciò non toglie che -come qualsiasi manovra volta a ridurre la disparità di genere e migliorare la qualità della vita delle donne- la ricerca applicata al lavoro di cura non è economicamente conveniente. L’aerospazio forse è più challenging?
Le soluzioni che propongono H.Hester e N.Srnicek (coppia anche nella vita, come raccontato dai deliziosi ringraziamenti in ultima pagina) sono di matrice politica: si tratta di prendere delle esperienze urbanistiche e sociali già messe in atto con successo in comunità più piccole, svilupparle e replicarle su scala più ampia. Mense di quartiere! Lavanderie di vicinato! Tate condominiali! Scusate, il mio entusiasmo all’idea di una vita ragionevolmente comunitaria è incontenibile.
Ma, in attesa che le città siano pensate in ottica lussuosamente collettiva, gli strumenti a nostra disposizione sono solo tre e sono, nuovamente, di matrice limitatamente individualistica.
Il primo, il più difficile, è riconoscere il valore e il significato del lavoro domestico: forse che D.Foster Wallace con le parole “modi insignificanti” si riferisse proprio al lavaggio dei piatti? Peccato non poterglielo chiedere.
La libertà del tipo più importante richiede attenzione e consapevolezza e disciplina, e di essere veramente capaci di interessarsi ad altre persone e a sacrificarsi per loro più e più volte ogni giorno in una miriade di modi insignificanti e poco attraenti.
Occuparsi quotidianamente e volontariamente di noi stessə e delle persone che amiamo, spesso attraverso consuetudini e gesti prosaici (“unsexy”, dice D. Foster Wallace) non è solo utile e necessario: è bello. Non è da sfigatə né da poverə: è uno dei linguaggi che ci rende animali sociali cioè capaci di cura.
Il secondo è l’abbassamento degli standard, la riduzione delle aspettative sulle performance: è una decostruzione progressiva e sì, funziona. Il mio modo di smontare gli standard è trovare soluzioni organizzative che, in modo quasi ingegneristico, garantiscano un risultato decente (decente, non eccellente) e liberino tempo per riposare o lavorare più lentamente. Il meal prepping è uno di essi, trovate una marchetta sotto.
Il terzo è il perseguimento della parità all’interno della famiglia che, lo sottoscrivo in calce col mio sangue, anche dopo decenni di matrimonio continuerà a riservare dei sorprendenti margini di miglioramento. È un lavoro relazionale (ebbene sì, un altro 🫠) che spetta a chi possiede più strumenti cognitivi e culturali, ma è anche uno dei pochi investimenti a ritorno sicuro attualmente conosciuti su mercato.
Vado a lavare i piatti, che qui non si finisce mai
🔔 DLIN DLON 🔔 WORKSHOP MEAL PREPPING
Ho creato insieme alla consulente di cucina macro-veg Barbara Della Torre un corso breve di meal prepping che si terrà online sabato 11 maggio alle 10. Sviluppato attorno al concetto di “giusto tempo”, è un metodo che consente di investire in cucina una ragionevole quantità di attenzione, ore e soldi. Fa per te se provi perennemente la sensazione di dedicarti troppo/troppo poco alla preparazione dei pasti e vorresti ridimensionare la tua relazione con i fornelli. Fa per te anche se hai ricevuto la mia guida 101 modi per risparmiare nel 2024 e, arrivatə alla sezione dedicata alla spesa alimentare hai sentito di avere ampio margine di miglioramento.
Il workshop è pensato per single, coppie e famiglie, che possono ovviamente seguire insieme: accoglie innumerevoli richieste, dubbi e input arrivati negli anni dalla mia community e dal gruppo Telegram Speciale Gynepraio. Nella sales page è ben spiegato cosa ottieni iscrivendoti, quali documenti ti verranno consegnati, quali sono i presupposti perché funzioni.
Come tutti i miei percorsi, ha un costo volutamente accessibile, perché penso che migliorare la qualità della vita -attraverso accortezze apparentemente piccole ma potenzialmente rivoluzionarie- debba essere una scelta alla portata di tuttə.
APPUNTAMENTI LETTERARIO-FINANZIARI
Il 17 aprile alle 19 nella serra bioclimatica di GreenPea a Torino dialogo con Annalisa Monfreda, a proposito del suo ultimo libro “Quali soldi fanno la felicità?”. Parleremo di denaro e, ne sono certa, anche di lavoro domestico. Se desideri portarti avanti, puoi acquistarlo qui.
Annalisa Monfreda è la co-founder di Rame, una piattaforma dedicata alla finanza personale che è anche un podcast: in un episodio -che viene ripreso anche nel libro!- ci sono io. Per ascoltarlo, fiondati qui.
OGGETTI SPECIFICI: PULIRE MENO, PULIRE TUTTƏ
4 oggetti nati per una specifica funzione, che mi piacciono e che ho comprato: se hai domande, ti rispondo con cognizione di causa! Link affiliati, ma anche autofinanziati.
Roomba: aspira (e nella versione top lava) mentre la casa è vuota.
Ciabatte per ospiti: utile pulire, ma non sporcare è meglio.
Dopo il lavoro: per leggere un saggio vero e approfondire la mia recensione.
Carte FairPlay by Eve Rodsky: per creare la parità tramite la gamification.
Casa, lavoro, parità
Il pregio di avere un blog da 10 anni è apprezzare come per certi versi sono cambiata e per certi altri niente affatto.
Cos’è che non è da sfigatə? Ah, la cura
I fumetti non esauriscono la questione, ma aiutano
Curare fa rima con cullare e anche con delegare
Parità in famiglia significa pluralità e polarizzazione degli opposti
Progetti editoriali
Un altro modo di mostrare apprezzamento per il mio lavoro è fruire dei prodotti editoriali che ho pubblicato e da cui ricavo alcune royalties.
🎧 Podcast “Genitori Onesti”
🎧 Audiolibro “Se tu lo vuoi”
📗 Manuale “From the blog”
Grazie per essere arrivatə fin qui, ci troviamo a maggio senza calze. Se sei abbonatə, invece, ci si legge martedì!
Valeria
In tutti i luoghi e tutti i laghi
Vorrei essere un tipo misterioso, conturbante e sfuggente, ma la verità è che mi trovi in 3 secondi e ovunque.
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Illustrazioni e progetto grafico di Faida Acquifera
Jung direbbe “è la sincronicità, baby”