Il silenzio è dolo - 3 cose buone che ho fatto per la mia salute
E quando dico buone, intendo veramente intelligenti (la terza: gamechanger)
Tutto parte dal concetto di longevità
Un argomento trendy, se consideriamo le pubblicazioni, gli articoli, i libri e i podcast che ne stanno parlando. Consiglio un contenuto in particolare: l’episodio del videopodcast “Tressessanta” in cui Virginia Gambardella intervista il prof. Valter Longo. Un’oretta spesa bene, davvero.
Va detta la verità, cioè che Virginia è una persona umile, educata e sinceramente curiosa, brava Virginia, come capirai il fangirling non è proprio il mio, ma ti ammiro e ti seguo silenziosamente.
Longevità e paura
Appartengo a una famiglia in cui si crepa ultranovantenni (le donne) oppure giovani (gli uomini) e dove c’è un’alta incidenza di malattie neurodegenerative. Un pezzetto di me vive nel terrore costante di cogliere il mio primo segnale di defaillance cognitiva: la maggior parte delle scelte che compio in ambito salutistico -alimentazione, sport, integrazione- e intellettuale -stimolazione, sforzo mnemonico, pensiero laterale e creativo- sono riconducibili al desiderio di conservarmi sana e vigile più a lungo possibile. Vivo serena, proprio così!
Questa visione -ansiogena ma funzionale- cozzava con il mio approccio alla medicina e alla prevenzione: in pratica sto sempre abbastanza bene e quando sto male sopporto come un soldato spartano alle Termopili. Ricorro aə professionistə della salute e prendo provvedimenti solo quando il dolore è divenuto invalidante, spendendo un sacco di soldi in visite private e soffrendo come un cane.
Ecco cosa ho fatto a inizio 2025 per invertire la rotta e uscire da questo loop.
1 - Il mio piano di prevenzione
Subito dopo Natale, ho verificato a quali esami ho diritto gratuitamente nella mia regione, vista la mia età (per ora, solo il Pap-test mentre dai 45 è prevista anche la mammografia) e ho controllato l’ultima data dei risultati per essere certa che la cadenza di questi controlli fosse stata rispettata.
Quindi ho fatto una lunga ricerca su Internet e ho scaricato varie checklist di esami raccomandati per le donne ultraquarantenni. Le ho poi mixate1 per produrre una lista unica e ho organizzato le voci in ordine di ricorrenza: ad esempio, il controllo dei nei e la mammografia c’erano in tutte le liste, mentre l’ecografia addominale era presente solo in alcune.
Lista alla mano, mi sono recata dalla mia nuova medica di famiglia e abbiamo ripercorso:
i miei obiettivi e il mio stile di vita
la mia storia familiare e clinica
le ultime visite specialistiche
Infine mi sono fatta visitare (pressione, battito cardiaco, polmoni, palpazione dell’addome) per rilevare anomalie. La dottoressa mi ha indicato quali esami della lista aveva senso fare, ha prodotto tutte le ricette e mi ha suggerito la frequenza ottimale con cui ripeterle. Con l’app del CUP Piemonte ho prenotato le prestazioni non a libero accesso (cioè tutte tranne gli esami di laboratorio) per le quali ho trovato posto nel primo semestre: un periodo ampio, ma del resto non avevo fretta. Fare questa procedura tra Natale e Capodanno è stata
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