L’INNAMORAMENTO FACILE
Dai 7 anni ho avuto un’amica di penna di nome A., una bambina della provincia di Bergamo conosciuta in vacanza, l’unica che avrei voluto come sorella, creatura straordinaria con cui ho intrattenuto una corrispondenza fitta e regolare almeno fino all’università. Eravamo grafomani, e dovevo sempre pagare il sovrapprezzo perché la busta eccedeva il peso consentito dal francobollo da 750 lire. Ora vive nel Regno Unito e conduce una vita lontanissima dalla mia: crea risorse e percorsi educativi per genitori homeschooler. Non la sento praticamente mai ma rimane tra le 5 persone più speciali che conosca.
Fu la prima, quando facevamo le medie, a dirmi: “Tu hai l’innamoramento facile”. Da 2 anni A. amava segretamente lo stesso ragazzo, col quale aveva scambiato poche frasi e che vedeva solo in occasioni rarissime: non si stancava mai di pensare a lui, che le ispirava poesie, collage, disegni.
Poiché tra una lettera e l’altra intercorreva qualche settimana, io avevo tutto il tempo per lasciare un ragazzo e mettermi con uno nuovo: del resto, come ho raccontato in un’altra newsletter, avevo l’imbarazzo della scelta. Ero quasi sempre io a mettere fine a queste storie, spesso con una mancanza di tatto che, guardandola a posteriori, ha qualcosa di patologico: come se non capissi le conseguenze delle mie decisioni e non immaginassi il dolore altrui. Questa tendenza a infiammarmi subito e stancarmi altrettanto velocemente degli amori
Continua a leggere con una prova gratuita di 7 giorni
Iscriviti a La newsletter di Gynepraio per continuare a leggere questo post e ottenere 7 giorni di accesso gratuito agli archivi completi dei post.