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Il silenzio è dolo - uomini che odiano le donne

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"La mia Ingeborg", la Norvegia e certi pensieri sui maschi

gen 28, 2025
∙ A pagamento
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Il silenzio è dolo - uomini che odiano le donne
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Qualche settimana fa ho letto nel giro di una manciata di ore, il romanzo La mia Ingeborg dell’autore norvegese Tore Renberg, pubblicato da Fazi Editore. È molto difficile distillare una sinossi totalmente spoilerfree, visto l’argomento di questa newsletter, ma proviamo.

Tollak non si è mai ripreso dalla scomparsa1 della moglie Ingeborg, in seguito alla quale il suo difficile carattere e l’isolamento in cui vive hanno raggiunto delle vette preoccupanti. I suoi figli, che da molto tempo non fanno ritorno alla casa paterna, vengono convocati per un ultimo momento di confronto.

È un romanzo bellissimo e inquietante, un concatenarsi di pensieri e rivelazioni dove nulla è -o è andato- come sembra. L’elemento più disturbante sono i toni con cui Tollak parla di Ingeborg, il modo in cui scioglie nell’amore il disprezzo, il suo tentativo di annacquare la violenza con l’adorazione, in un crescendo di rabbia al termine della quale si smaschera e si rivela per quello che è, ovvero:


UN UOMO CHE ODIA LE DONNE

Si pensa2 che la parola odio, riferita a gesti che non comportino violenza manifesta o il reato, sia esagerata. Domenica sera ho disegnato questo spettro dove ho sostituito ai sanguigni termini amore e odio le più neutrali parole parole benevolenza e malevolenza.

Sono certa che esista una minoranza di uomini che ama il genere femminile e si spende a suo beneficio, ma la stra-maggioranza degli uomini compie atti di malevolenza3 senza nemmeno rendersene conto: mi riferisco a chi tratta le donne con condiscendenza e le prende bonariamente in giro, a chi alimenta stereotipi apparentemente innocenti, a chi è disposto a tributare comprensione e misericordia solo ad alcune donne4. In questa area rientrano anche i negazionisti, cioè coloro che non si limitano a restare indifferenti a un’iniquità ampiamente dimostrata da studi di portata internazionale, ma si affannano a negarne l’esistenza sulla base delle loro acute osservazioni personali. Vi auguro di non averne mai uno a cena, com’è recentemente accaduto a me, o vi verrà voglia di

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