La sindrome di Fioretta - la verità, vi prego, sui propositi
L’obiettivo è solo un desiderio che è andato a scuola
Su Instagram, mi sono offerta di scrivere e rendere pubblico il mio “bilancio complessivo” 2024 e di anticipare gli obiettivi 2025: prima di farlo, ho chiesto se fosse opportuno o meno. Una parte di chi si è dichiarato disinteressatə mi ha detto che, vista la fase di vita che sta attraversando, non sente il desiderio che qualcuno glə ricordi quanto sia rimastə indietro rispetto ai propri propositi o desideri. Altrə mi hanno detto di voler affrontare l’anno a venire senza spirito performativo, aspettative o ansie da prestazione. Infine, non è mancatə chi mi ha detto che gli obiettivi per definizione dovrebbero restare personali.
Tanto per cambiare, non sono d’accordo.
Quella che trovo intellettualmente disonesto è:
esibire risultati senza raccontarne il retroscena cioè il processo: mostrare un traguardo -magari anche caratterizzato da una certa desiderabilità- senza lasciar intravedere il lavoro fisico o intellettuale che l’ha preceduto. A riprova di questo, ho concluso l’anno raccontando la crisi professionale che non mi ha fatto dormire1 per due mesi.
lasciar intendere che qualsiasi risultato sia alla portata di chiunque. Non lo è, e chi vuole fartelo credere ha letto troppi manuali di self help, o più probabilmente è in malafede: contano il cognome e le condizioni economiche di partenza, contano le botte di culo e di sfortuna, contano il QI e il talento.
Fatte queste premesse, trovo che abbandonare qualsiasi tensione verso l’obiettivo per risparmiarsi inutili paragoni o adducendo come motivazione l’eccesso di performatività sia una forma di resa. L’istinto al movimento, per per comodità chiameremo desiderio, non è ciò che ci ha tirati fuori dalle caverne? Non è forse il motor che move il sole e l'altre stelle (semicit.)?
L’obiettivo è solo un desiderio che è andato a scuola
La soluzione, a mio avviso, non può essere deporre il desiderio adducendo la scusa della performatività o tapparsi gli occhi per proteggersi dal dolore del confronto, ma imparare a desiderare bene, secondo i nostri standard, date le nostre condizioni di partenza e gli attrezzi a nostra disposizione, senza cadere vittime delle pressioni esterne né incolpandole della nostra inerzia.
Il desiderio è un bambino inquieto che scalcia, una palla di energia da incanalare: va presto lavato, pettinato, vestito e spedito a scuola con un quaderno a quadretti. Deve solo imparare a a stare seduto e concentrarsi: nel giro di pochissimo saprà farsi obiettivo, e poi progetto, e quindi azione, e infine risultato.
Vorrei restituire al concetto di obiettivo la sua dignità: un punto di arrivo attorno al quale si costruisce un retroplanning, cioè una sequenza ragionata di azioni volta a renderlo reale. Una volta scelto assennatamente l’obiettivo e pianificato bene il retroplanning, il segreto è solo uno
pensare poco alla méta, e godersi il processo
A me è servito mettere per iscritto i miei obiettivi e processi a fine 2023, tornando regolarmente a quella lista per fare degli aggiornamenti. Mi è stato così utile che l’ho rifatto attorno a fine 2024 e ho creato un framework scaricabile: lo trovi alla fine della newsletter. Nei prossimi paragrafi c’è una carrellata veloce degli obiettivi che mi ero preposta e che ho portato a casa: in nome della par condicio, ho inserito anche quelli che ho clamorosamente fallito, e pure altri risultati che mi sano letteralmente fioriti tra le mani.
La mia parola dell’anno 2024: salute
Nel 2024 volevo prendermi cura del mio corpo, perché nell’anno 2023 alcune defaillance mi avevano preoccupata (tendiniti, cali di energia).
⭐️ cos’è andato bene: livelli di energia e tensione addominale migliorati con l’alimentazione, carenze risolte con l’integrazione. Individuato routine di movimento abbastanza soddisfacente, tendinite sotto controllo
⚡️ cosa poteva andare meglio: non ho praticato yoga e corsa regolarmente, non ho perso 5 kg, non ho domato la PMS
💫 piccoli doni inaspettati: ho amato la meditazione, vissuto periodi alcolfree e sugarfree, sono diventata fan del kefir e del miso
La mia parole dell’anno 2025 sarà: creatività. A tutti i livelli: cerebrale, estetico, affettivo.
Le finanze 2024
⭐️ Cos’è andato bene: contabilità costante e attenta, spostato gli investimenti su aziende etiche, acceso un PAC per l’università di Elia, incrementato quota del mio fondo pensione, periodo shopping free di oltre 2 mesi e soprattutto zero multe 🥳
⚡️ Cosa poteva andare meglio: speso un sacco di soldi in vestiti, estetista e parrucchiere senza però diventare bellissima
💫 Piccoli doni inaspettati: i miei investimenti sono andati bene, ma non è merito mio bensì dei mercati e del mio consulente
Il mio obiettivo finanziario 2025 è investire tutto l’utile 2024 e valutare, insieme al mio consulente, se ci sono altri prodotti finanziari adatti a me. A proposito del bilancio economico di fine anno: farò un’analisi più dettagliata su Lavoro Guadagno Pago Pretendo. Se non sei iscrittə, provvedi al volo: è gratis e otterrai subito la Guida per tenere sotto controllo lo shopping Sfrenato!
Obiettivi professionali
⭐️ Cos’è andato bene: produzione newsletter costante, oltre 20.000 iscritti gratuiti Substack, ottima accoglienza dei lead magnet “contabilità personale” e “shopping sfrenato”.
⚡️ Cosa poteva andare meglio: corso Holden sospeso per iscritti insufficienti, non raggiunti 1000 iscritti paganti Substack (😣frustrazione? frustrazione 😣), playlist di auguri di Natale non ha avuto la risonanza che speravo, non attivate adv con i brand che mi ero preposta, poco riscontro workshop di meal prepping.
💫 Piccoli doni inaspettati: ben 4 newsletter sponsorizzate, inaugurato con successo Lavoro Guadagno Pago Pretendo, vendite delle consulenze flash e del percorso di contabilità&finanza soddisfacenti, piano editoriale costante da maggio, collaborazioni con grandi professioniste.
I miei obiettivi professionali 2025 sono tantissimi e ne anticipo giusto qualcuno per non overpromettere né spoilerare quanto vorrei fare quest’anno: arrivare a 1000 iscrittə paganti su Substack (😅 ebbene sì, again), attivare progetti di divulgazione con brand vicini alla mia sensibilità e creare format di intrattenimento 100% miei.
Tocca a te
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