La sindrome di Fioretta - l'ascolto come pratica meditativa
Ascoltare audiolibri per fare, stare e sostare
Dal gennaio 2006 al marzo 2016 ho cambiato 4 lavori e, ogni giorno, ho guidato da casa al lavoro per un tempo che non è mai stato inferiore ai 60 minuti, molto spesso vicino ai 90. In auto ascoltavo sempre la radio, in un continuo zapping per sfuggire alle due cose che più detestavo: glə speaker che blaterano e gli orridi audiospot.
Per ironia della sorte, anni dopo sono finita a blaterare cose a un microfono e ho figliato con uno che si mantiene scrivendo principalmente spot radio.
Com’erano quei cuscinetti di tempo? A distanza ricordo che mi pesava il traffico urbano, mi arrabbiavo e clacsonavo moltissimo (perché a Torino guidiamo così, mi dicono ə forestierə che siamo guidatori nervosi). Avrebbe potuto essere una sorta di “me time” dopo aver passato 9 ore in un open space, saltando da una riunione all’altra e invece diventava una specie di purgatorio prima arrivare a casa e dedicarmi finalmente al resto dell’esistenza.1
A volte penso come avrei amato quei tragitti -o avrei rivalutato altri momenti privi di significato- se nella mia vita ci fosse stato Storytel. Questa non è una newsletter sponsorizzata: è solo una raccolta di risposte e argomentazioni alle innumerevoli richieste, domande e obiezioni sugli audiolibri che mi vengono rivolte da anni.
Come fai a macinare decine di titoli all’anno, che si traducono in centinaia e centinaia di oro d’ascolto? Come scegli questi titoli? Come ti mantieni concentrata? Ma non lo trovi diverso dalla lettura? Non ti annoia? Cosa fai mentre ascolti? E tuo figlio come ha fatto ad appassionarsi?
Quello che scriverò avrebbe lo stesso senso anche se decidessi di fruire di un altro servizio: io però la promo ce l’ho solo per Storytel 😂 quindi inizia beccandoti un mese di ascolto gratuito.
Come fai ad ascoltare decine di titoli all’anno?
La meditazione consiste nel focalizzare l’attenzione sul qui e ora, giusto? Potenzialmente qualsiasi cosa può indurre lo stato di massima concentrazione: le persone naturalmente portate o molto abituate a meditare riescono a entrare facilmente in questa condizione senza ricorrere a particolari stratagemmi. Ə verə meditatorə possono giocare a tennis, fare giardinaggio oppure osservare le fronde di un salice piangente traendone il medesimo benessere mentale.
Io no. Io riesco a compiere le attività ingrate, trasformandole in un momento di ascolto attivo. L’unione di ascolto + esecuzione, una volta acquisito il giusto ritmo e flusso, diventa una forma di meditazione. Si tratta solo di:
accoppiare correttamente atto+ascolto (sotto i suggerimenti)
scegliere il titolo essendo esigenti (sotto i suggerimenti)
Cosa fai mentre ascolti gli audiolibri?
Per mia esperienza ci vogliono attività:
con movimenti routinari o molto ripetitive. Ad esempio, camminare o correre a velocità moderata. Al contrario,
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