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Ciao Valeria, mi sono iscritta da poco alla tua newsletter, anche se sui social ti seguo da diverso tempo, così come seguo il lavoro di Natalia. So che ti può sembrare impossibile che nel 2024 ci siano ancora persone così ma, purtroppo, è la realtà, e io sono una di queste. Ho avuto un'infanzia felice ma le dinamiche della mia famiglia mi hanno portato a non saper riconoscere e gestire le emozioni e ad avere zero educazione finanziaria. Le conseguenze sono facili da immaginare: mi ritrovo a 35 anni (!) ad imparare le basi di tutto ciò che riguarda i soldi, e a dover fare i salti mortali e a lottare ogni giorno per recuperare un minimo di parità economica e sociale nella mia relazione di coppia.

Grazie per il tuo lavoro, è un piacere leggerti!

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Il solo fatto che tu lo riconosca ti mette nelle condizioni di fare qualsiasi cosa. Ripeto: qualsiasi cosa ❤️

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💓

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Se ti incarcerano, scrivimi. Ti porto volentieri l’arancia con la lima e ti aiuto a scappare!

Di situazioni infelici se ne osservano moltissime e (ahimè) avere un amore grande implica una predisposizione individuale che fa a pugni con la società attuale.

Giustificazioni bizzarre sul perché ci si debba ancora sposare (o scegliere la comunione dei beni) è perché, così, si è più garantite in caso di divorzio. Una logica che non riesco ad afferrare.

Ho avuto il dispiacere di essere testimone di ricatti economici assai biechi dove la donna ne è uscita sempre perdente. Nonostante la firma su un atto di matrimonio.

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È una specie di missione segreta che mi pongo, quella di fare l'uccellaccio del malaugurio.

Se mi porti le arance, anche due banane grz!

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È un argomento a cui penso spesso e secondo me è un po' retaggio del passato. Le maggior parte delle nostre mamme facevano così. Me ne rendo conto soprattutto perché per mia mamma non era così. Contrariamente al solito (mia mamma è molto grande, si è sposata parecchio grande per i tempi), è sempre stata lei a gestire tutto e così faceva mia nonna (sposata anche lei troppo grande per i tempi). Io provengo da un background diverso perché la mia famiglia è stata da quel punto di vista avanti anni luce. Ma è bene che se ne parli.

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Io penso che ormai la comunione dei beni totale sia relativamente in disuso cioè che siano molto poche le donne che non possiedono risorse economiche proprie.

Ma ciò non toglie che il modello di ripartizione dei costi nella coppia resti iniquo, e quindi non realmente tutelante, nei confronti della donna. Per motivi diversi: non per mera arretratezza di pensiero ma perché c'è una incapacità di guardare la situazione in senso complessivo, olistico diciamo. Non mi voglio accollare su questo tema ma nell'episodio del podcast per Intesa Sanpaolo che ho citato nella newsletter (e anche nel successivo, che parla di previdenza sociale e pensione) sono entrata molto più nel dettaglio di questi "errori di valutazione" nel lungo periodo.

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Leggo newsletter caldissime (quelle che scrivo io, e non legge nessuno, nemmeno io) e newsletter freddissime (le tue). Se venisse inventata una unità di misura per le emozioni, tu - non ho dubbi su questo - saresti a capo della squadra di ricerca che poterebbe sul mercato il prodotto finito, che mi immagino possa assomigliare al bastone magico che si usa (?) per cercare la presenza d’acqua, ovvero il punto dove scavare, nelle viscere della terra. Ti leggo con molta trepidazione. Ciao (cuoricino)

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Io non ho capito, ma a mia discolpa posso dire che oggi sono molto stanca. Aiutami a interpretare.

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Sei molto gentile ad invitarmi alla ragione; che è il motivo per cui ti seguo con trepidazione. Vivere, pensare e parlare di amore e delle sue conseguenze sociali non è una cosa che tutti siamo in grado di fare. Tu invece ne parli con molta più praticità di quanto, probabilmente, io sia in grado di cogliere; prevalentemente per il fatto che, questo amore, non riesco a trasformarlo, dandogli le forme di cui tu parli con spirito critico, cioè la coppia, il matrimonio… e non ti fermi qui! il che mi sconvolge perché va molto oltre i confini entro cui io sono abituato a concepirlo.

Quel che ti ho trasmesso sopra è la prima sensazione che ho provato appena ti ho finito di leggere. Perciò- tento di tradurmi -seguirti, per me, vale come avere una sorta di guida spirituale che, una volta alla settimana, mi tende una mano o mi tira fuori da quella dimensione ideale dove io traduco l’amore in tutto (le newsletter che neppure io leggo, cioè le mie idee) fuorché in qualcosa di pratico (le cose di cui parli tu).

Ciao (cuoricino)

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ora ho capito. grazie. Spero di esserti comunque utile, anche se romanticamente parlando devo essere noiosissima! A presto

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Anche della praticità ci si innamora. Io ce la metto tutta

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